ESODATI: 65MILA E’ UN PASSO MA NON SUFFICIENTE

Una prima tranche di 65 mila è un passo, ma non è sufficiente. Il Pd sostiene questo governo con lealtà, ma non rinunciando a criticare misure che non sono giuste. Ho dichiarato in varie occasioni come, secondo me, le misure che riguardano le pensioni abbiano un difetto d’impostazione: aver abolito in un sol colpo le pensioni di anzianità che noi avevamo introdotto ha provocato questa situazione per cui decine di migliaia di persone rimangono senza lavoro e senza pensione – lavoratori in mobilita’, della scuola, delle banche, lavoratori che fanno versamenti volontari – tutte persone che debbono vedere risolta la loro situazione. Il governo lo deve fare.

12 Risposte

  1. Fatti !!!!!!!!!!!
    basta parole

  2. Occorre fermare le regole del sistema pensionistico all’apparato normativo vigente prima della riforma Fornero. Un sistema che era ed è in equilibrio, ma che è stato utilizzato unicamente per finanziare il risanamento economico del paese, creando una spirale involutiva nelle aspettative e nelle condizioni di vita dei lavoratori. Non solo chi è prossimo alla pensione, ma soprattutto i giovani devono porsi l’obiettivo di rigettare una politica previdenziale che con il progressivo e galoppante aumento dell’età pensionabile e con l’applicazione del sistema contributivo avrà come inesorabile conseguenza l’abolizione delle pensioni o quanto meno l’immiserirsi del loro importo ed una erogazione sempre più tardiva. Tutto ciò va aggiunto alla scarsità dei contributi che i giovani riusciranno a maturare a seguito del loro precario e tardivo ingresso nel mondo del lavoro. Un passo indietro in materia pensionistico è quindi un necessario obiettivo comune che investe più generazioni e riguarda una platea che qualsiasi formazione politica non può ignorare, pena la creazione di gravi criticità in materia di rappresentanza degli interessi collettivi.
    Anche e non solo per i giovani I LAVORATORI ATTIVI DELLE CLASSI ’52,’53,’54, 55′ ecc., danneggiati dal governo Monti con la riforma delle pensioni, che li ha condannati, così come tutti i cittadini, al “lavoro a vita”, che ha creato problemi esistenziali a quanti si sono visti ritardare, dalla sera alla mattina, di 6-7 anni il conseguimento della pensione, che ha creato discriminazioni con i cosiddetti ESODATI, anch’essi peraltro messi in ansia per il mancato rispetto degli accordi sottoscritti, che non da alcuna garanzia ai lavoratori PRECOCI ed ai LICENZIATI SENZA TUTELA, ritenendo che i sacrifici imposti A TUTTE LE CATEGORIE CITATE rappresentino diversi aspetti di uno stesso problema, EVIDENZIANO la necessità del RIPRISTINO DELLA GRADUALITA’ prevista dal vecchio sistema, della previsione del MASSIMO di 40 ANNI di contribuzione per tutti, della FLESSIBILITA’ tra i 60 ed i 70 anni di età.
    CHIEDONO CHE SI DIA MAGGIORE ATTENZIONE AI LORO PROBLEMI.

  3. La vergognosa riforma delle pensioni, non è stata accettata da nessuno,primo, i conti previdenziali andavano bene,secondo,allungamento dell’età fino alla bara, terzo, la cosa più importante,fatta da tutte le altre nazioni Europee ,chi entro il 2017,chi entro il 2020, chi entro il 2022, la mancanza di gradualità cioè,( un furto che nemmeno il più abominevole degli strozzini,sarebbe stato in grado di fare.).Quindi ,o il governo o i partiti, se presto non vogliono essere spazzati via da una rivolta sociale, ripristinino in fretta la gradualità necessaria alla riforma, se non al 2022 almeno al 2017, capito? siamo furibondi, e stiamo perdendo il controllo, fate in fretta, vorremmo evitare atti violenti e atti estremi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! P.S.: S.E.L., I.D.V., RIFONDAZIONE COMUNISTA,COMUNISTI ITALIANI E TUTTE LE ALTRE FORZE DI SINISTRA, a questo P.D. immobile e insensibile nei confronti del suo elettorato, date una tiratina d’orecchie affinche rirolvano il problema della gradualità di una riforma esagerata!! FORZA STIAMO VIVAMENTE ASPETTANDO L’ALLEANZA DELLE SINISTRE PER CAMBIARE ROTTA E GOVERNARE CON EQUITà!!!!!!!!!!!!!!!

  4. Onorevole Damiano,
    la tenacia e la perseveranza con cui noi, vittime della riforma Fornero, dopo cinque mesi continuiamo a protestare per quella che , oltre ad una scellerata e iniqua riforma, è stata una rapina di anni di vita, ha un suo preciso fondamento. Esiste un contenitore, una ” cassa previdenziale” chiamiamola anche una polizza assicurativa che con criteri e regole a suo tempo fissati determina che a fronte di versamenti effettuati per un determinato numero di anni, ad un certo punto maturi per il sottoscrittore una rendita vitaliazia.
    Dunque, si puo’ accettare che regole molto discutibili permettevano ( fino a tanti anni fa) di godere di questa rendita dopo solo quindici/ vent’anni di contribuzione.
    E’ meno accettabile che chi entrato nel mondo del lavoro ad esempio, come nel mio caso, nel 1973 , pensava di andare in pensione nel luglio 2008, oggi dopo la riforma che ci occupa andrà, se va bene, nel maggio del 2016.
    Perchè parlo di furto. Perchè il mio sacrificio non serve, come ci hanno voluto far credere i Proff. Fornero e Monti, a poter continuare a pagare le rendite agli attuali pensionati e poterlo fare alle future generazioni, serve molto semplicemente a far cassa, a contribuire al bilancio statale in vece di chi questa contribuzione ( = pagare le tasse) non vuole proprio farlo, nè alcun governo , compreso l’attuale, riesce a farglielo fare.
    Questo mio pensiero, che sono convinto anche Lei appoggia in pieno, non nasce da chiacchiere che girano tra noi ,poveri ignoranti e senza cultura tecnica, sul presunto equilibrio che già aveva il sistema pensionistico in Italia. Non a caso parlo di rapina : esattamente il 25 maggio dello scorso anno, nella sua relazione annuale il Presidente dell’ Inps Mastrapasqua enunciava ” “Sistema solido e in equilibrio anche per i giovani”. “Il sistema previdenziale italiano, dopo quasi 20 anni di continui e prudenti aggiustamenti riformatori, può vantare, a detta di tutti i commentatori più autorevoli e delle Autorità europee, una stabilità finanziaria e una qualità invidiabile “. “Un equilibrio e una stabilità conseguiti non a scapito delle giovani generazioni le quali, al contrario, possono guardare al futuro con maggior fiducia in quanto la loro pensione non è a rischio.”
    ( vedi Inps – Comunica- Eventi).
    Delle due l’una , o Mastrapasqua farneticava o farnetica oggi chi , per cercare di camuffare lo scippo, asserisce l’esatto contrario.
    Onorevole Lei da che parte sta ?

  5. Caro Francesco1,
    te lo dico io da che parte sta l’on.le. Sta con le lobby, di cui Lui stesso fa parte, con tutti i ben pensanti del PD, che io stesso purtroppo ho sempre votato, fin dal PC, senza mai chiedere niente.
    Per tutto ringraziamento, il PD ha votato senza fiatare una riforma SCELLERATA e, come definita (a posteriori) dallo stesso Damiano, CRUDELE.
    Leonardo ex elettore PD ed ex quota 96

  6. L’analisi di Francesco1 è perfetta!!
    E migliaia di persone dopo mesi aspettano il decreto. Quale decreto? Un decreto che sarà ancora iniquo come la pseudoriforma?
    Nessuno vuole l’elemosina dal ministro. Tutti pretendono i loro sacrosanti diritti. Chi ha i contratti firmati deve andare in pensione con le regole in vigore all’atto della firma e non con le regole cambiate in corso d’opera varie volte. Il contratto lo abbiamo firmato con lo Stato e non con la malavita organizzata. Credo che pretendere ciò sia semplicemente un fatto di legalità, un fatto più che legittimo.

  7. Invio un contributo personale – è poi un storia personale in fondo (sono della classi 1952) – che ho inviato anche ad altre testate, alle segreterie di Bersani, di Fornero, di Cesare Damiano … ma senza alcun riscontro!! Magari solo per aprire o riaprire o mantenere aperto un dibattito sulla questione vergognosa della riforma delle pensioni.

    Grazie per l’attenzione

    Con pacatezza, buon senso e un minimo di onestà intellettuale, qualche riflessione sulla riforma Fornero.

    Viene spontaneo domandarsi – al di là delle pubbliche lacrime e delle esternazioni angosciose del Ministro – come hanno potuto produrre una così evidente e insostenibile legge che andrà a stravolgere la vita di milioni di persone.

    Intanto qualche dato e qualche opinione “propedeutiche”:

    a) fino a l’altro ieri il Presidente dell’INPS ha detto e diceva che i conti erano a posto, che il sistema vigente – ante riforma Fornero – era in sostanziale o perlomeno soddisfacente equilibrio – tale da portare comunque nel medio periodo, il nostro sistema a regime ed in linea con gli altri paesi;

    b) la BCE, l’OCSE, perfino l’ex Ministro Brunetta, sostengono che comunque 40 anni di contributi sono sufficienti e adeguati a garantire e coprire almeno 20 anni di pensione, quindi per una età media di 80 anni, poteva benissimo andare il mitico traguardo dei 40 anni;

    c) il passaggio al contributivo – ancorché penalizzante e meno vantaggioso per i lavoratori – è stato accettato e produrrà immediatamente i suoi effetti;

    d) il diritto alla pensione è appunto “ un diritto” e come tale formalmente, costituzionalmente e giuridicamente valido: una sorta di contratto, di accordo e di impegno reciproco. Ora con un tratto di penna, si cambiano i requisiti, i presupposti e gli stessi elementi fondanti di un “rapporto fiduciario”. Abbiamo scherzato: ora Sig. Rossi o Bianchi, NOI cambiamo le regole e il Suo “diritto” si basa su altri requisiti e altri presupposti, anche se Lei la Sua “parte” di obblighi e oneri contrattuali” li ha rispettati per 38/39/40 anni;

    e) questa riforma è ancor più odiosa e insopportabile per un motivo fondamentale: è DURISSIMA PERCHE’ E’ INIQUA: se tutto il pacchetto del “Salva Italia” ,” Milleproroghe”, “ Riforma del mercato del lavoro”, “ Liberalizzazioni” fosse stato equo, equilibrato, i sacrifici richiesti sarebbero distribuiti fra platee e soggetti più ampi e quindi più giusti, sopportabili – e sicuramente più efficaci – Così si sta chiedendo la maggior parte degli oneri e dei sacrifici solo ad una parte e questo è intollerabile

    f) il default è dietro l’angolo, le risorse non ci sono ancora, i mercati “ancora non si fidano”: ma come i grandi esperti, i professori si giustificano dando la colpa ad altri!!: se tutti i risparmi che hanno iniziato a fare, se gli introiti delle accise sui carburanti, se la lotta alla evasione da questi risultati, se lo spread intorno a 300 punti (rispetto ai 500/600) di tre mesi fa permette risparmi vigorosi sugli interessi, se le liberalizzazioni e le semplificazioni ancora non bastano, ma cosa veramente vanno cercando questi? Ma che va a finire che poi tutti questi sacrifici potrebbero anche non bastare e non salvarci dalla catastrofe?

    Per questo, la domanda iniziale:

    1) i “Professori” , dall’alto della loro competenza, sapienza, distacco, certamente spuri da ogni condizionamento e coinvolgimento emozionale, diversamente da noi “ comuni mortali” si immaginano minimamente cosa significa dire a Rossi o a Bianchi: guardi, anziché che fra sei mesi, un anno, Lei andrà in pensione fra quattro/cinque anni;

    2) non ci pensano che a sei mesi/un anno dalla pensione Rossi o Bianchi hanno fatto un qualche progetto, una qualche idea sulla loro vita, sul loro “terzo periodo” della esistenza, sulla voglia di “riappropriarsi” del proprio tempo, dei propri bisogni, delle proprie aspettative; che magari si può chiedere un sacrificio ai pensionandi – un anno/due anni – mica 4 o 5;

    3) non ci pensano che in quella fase della vita Rossi o Bianchi, progettano qualcosa circa il loro TFR, o hanno programmato e pensato ad un qualcosa per i figli ( aiutarli nel lavoro/aiutarli nel metter su casa/aiutarli a comprarsi una macchina/aiutarli ad allevare dei figli), oppure Rossi o Bianchi hanno finalmente il tempo, lo spirito e la voglia di essere ancora utile magari al volontariato o al centro sociale o più semplicemente, farsi un po’ i “cazzi propri” dopo 40 anni di cartellini, timbrature, capi, sottoposti, bilanci, scadenze!!

    4) non ci pensano che una gradualità maggiore, una richiesta di partecipazione ai sacrifici più equa e condivisa avrebbe convinto, motivato e aiutato Rossi o Bianchi a “sopportare meglio” quello che comunque per lui è sempre un sacrifico ed uno strappo rispetto “al patto sociale” che lui ha sottoscritto;

    5) si perché Rossi o Bianchi il loro “patto” lo hanno rispettato: per 38/40 e più anni hanno lavorato seriamente – fino a prova contraria che spetta ai “Professori” portare – Rossi o Bianchi hanno contribuito alla crescita, allo sviluppo della loro azienda, del paese, hanno pagato le tasse – tutte – hanno allevato figli, consumato, contribuito al “PIL”. Ed ora solo a loro si chiede di “salvare l’Italia” quasi che fossero loro – o solo loro – i responsabili del disastro (ammesso che tale sia). Si perché sorge anche il dubbio che si stiano anche truccando le carte, cioè che “ i Professori” abbiano voluto superare se stessi – più realisti del re” , più bravi dei più bravi e dei virtuosi. Dopo Fornero l’Italia sarà il paese dove si andrà in pensione più tardi in tutta Europa, anche se però gli stipendi sono i più bassi.

    E’ facile discettare sulla pensione, sul lavoro, sullo stipendio, sul licenziamento “ degli altri”: con le loro competenze, la loro storia, il loro 730 certamente è difficile “capire” i bisogni e gli stili e la filosofia di vita degli italiani normali!!

    Ed è straordinario – gli episodi di cronaca degli ultimi giorni (suicidi a catena/violenze e disagi familiari/aumento dei furti e rapine/ecc) – che i Professori, nel silenzio assordante dei partiti soprattutto del Presidente della Repubblica, possano sperimentare questa vera e propria “macelleria sociale” in una sorta di “laboratorio per capitalismo del futuro” che sta diventando il nostro paese;

  8. Onorevole …..
    Non ci sono piu’ parole . In un paese “democratico” Anche se nel nostro ne abbiamo viste di tutti i colori di accordi fatti e non rispettati ,solo per potersi accapparare i voti degli stolti lavoratori che hanno creduto e ancora credono in un rapporto con le istituzioni leale e democratico, la storia sugli esodati VA’ risolta con il rispetto di tali accordi da entrambe le parti , oppure dovete far pagare “qualcosa” non solo ai lavoratori che hanno sottoscritto , ma anche alle aziende-confindustria e sindacati che hanno controfirmato . Questa è equita ‘ a meno che non volete sentire la Voce forte dei lavoratori Indignati ma onesti .
    Luigi

  9. Signori che scrivete indignati ascoltatemi: non serve a nulla. Non serve a nulla essere pazienti, non serve a nulla votare, non serve a nulla presentare referendum, votarli, non servono anulla politici, tecnici, non serve nulla di nulla. Chi i soldi o il potere lo ha lo esercita (con violenza) e non intende rinunciare ad alcuno dei privilegi di cui gode. E non sono solo i politici i primi responsabili: c’è un intero strato sociale che pervicacemente persegue interessi propri e delle lobby cui appartengono. Basta votare, riprendiamoci la nostra vita senza farci additare di qualunquismo. La violenza non è di quelli che usano le armi, non fatevi fregare, a me non fregano più già da dieci anni: la violenza è esercitata da coloro che hanno fatto, fanno e faranno sempre e solo i propri porci comodi fottendosene di poveri sfigati che campano solo del proprio lavoro (se e quando ce l’hanno). Anch’io sono esodato (dal 2010) ma non confido nella soluzione democratica della faccenda. Organizziamoci, scendiamo in piazza e spazziamo via tutto e tutti. Il tempo è maturo, si avvicina, cari nostri parlamentari, aspettateci, arriviamo

  10. Mario Giorgio Nones Ha perfettamente ragione. Le parole non servono. Per cambiare le cose vanno spazzati via, con un colpo di spugna come hanno fatto loro con la SCELLERATA e CRUDELE riforma delle pensioni, tutti i politici e affaristi attuali con le buone e se occorre con le cattive.
    Io sono il primo pacifista ma al punto in cui siamo mi sembra che con le buone la casta non si scalfisce nemmeno un po’.
    Quindi, giocoforza, occorre passare alle maniere alternative (Sansone docet!).

  11. Carissimi provate a scrivere su Google : 94 senatori
    vedrete di quale partito era la maggioranza che ha votato per evitare i tagli alle pensioni d’oro che grazie a un emendamento dell’Italia dei valori non è passato !!!!!!!!!

  12. Sulla riforma delle pensioni, l’Italia dovrà adottare le politiche Europee, l’innalzamento dell’ età pensionabile, e lo stiamo facendo,la gradualità che si deve dare ad una riforma, e non è stato fatto.,sbagliato, è un grave errore che dovrà essere corretto se vogliamo adottare politiche Europee univoche.Le riforme Europee, sono comprensive tutte di inalzamento dell’età e di lauta gradualità!!!!!!!!!!!!!!!! P.S.:Questa è la cappella fatta dalla Fornero,che dir si voglia truffa aggravata ai danni dei lavoratori onesti che pagano le tasse.Quindi se vogliamo considerarci europei si deve ripristinare la gradualità.( Non vogliamo Europei di serie A e Europei di serie B).!! CAPITO?????????? RIPRISTINARE LA GRADUALITà !!!

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