DDL LAVORO: CONFERMO LE PESSIME SCELTE DEL GOVERNO

Il collegato lavoro, contro il quale abbiamo votato oggi alla Camera, prosegue le scelte pessime del governo nelle materie sociali. E’ l’ultimo anello di una lunga catena che inizia dal momento dell’insediamento del nuovo governo e che ha sostanzialmente smantellato il protocollo sul Welfare del 2007 che fu approvato da 5 milioni di lavoratori e pensionati, diventato poi legge del governo Prodi. A parole il governo combatte il lavoro nero, la precarieta’ e vuol dare tutele ai giovani. Nei fatti, si va nella direzione opposta: basti ricordare che il lavoro a chiamata e dello staff leasing, cancellati dal governo precedente con il consenso delle parti sociali, sono stati reintrodotti ampliando in questo modo la precarieta’ del lavoro. Inoltre, per quanto riguarda il comparto dei marittimi, e’ passato il concetto di rappresentativa territoriale del sindacato per derogare le normative nazionali; lo stesso concetto viene collegato alle nuove normative sull’arbitrato e sulla conciliazione. Alcuni miglioramenti sono stati ottenuti dall’opposizione: per quanto riguarda la delega sui lavori usuranti, la gratuita’ del processo del lavoro, la stabilizzazione dei precari della ricerca. Ma questo non e’ sufficiente per valutare positivamente un provvedimento che, tra le altre cose, confonde l’obbligo di istruzione con la formazione professionale. E’ incomprensibile, infine, il rifiuto del governo di accelerare, come richiesto dal Partito Democratico, l’attuazione della delega sugli ammortizzatori sociali, tema sul quale il Pd chiede l’apertura immediata di un dibattito in Aula ma il governo preferisce, come e’ noto, mettere al primo posto il legittimo impedimento.

Una Risposta

  1. Ooopssss! Questo e’ il click che forse ci porta all’irreversibile.

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