Lavoro: Bene il posto fisso? Allora Tremonti stabilizzi i precari

lavoro_-precarioMi fa piacere che Giulio Tremonti si sia convertito alla logica della stabilizzazione del lavoro’, potrebbe dunque procedere con la stabilizzazione dei precari della scuola e nella pubblica amministrazione. Mi auguro che le sue idee facciano breccia nel governo del suo centrodestra, autore di una vera e propria controriforma del mercato del lavoro rispetto ai processi virtuosi messi in atto dal governo Prodi. La lotta al lavoro nero, alle dimissioni in bianco, all’uso distorto del lavoro a progetto, la semplificazione dei rapporti di lavoro con la cancellazione di alcune forme di flessibilita’, i risultati raggiunti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e la diminuzione del costo del lavoro dei rapporti a indeterminato sono scelte concrete del precedente governo di centro-sinistra. Peccato che l’esecutivo guidato da Berlusconi abbia depotenziato, peggiorato o cancellato alcune di queste norme.
Adesso e’ il momento d’intervenire in modo risoluto per fronteggiare la crisi. Servono ammortizzatori sociali universali, il miglioramento del reddito da lavoro e da pensione, incentivi alle imprese a partire da quelle di piccolissima dimensione. E’ inutile predicare il ritorno al ‘posto fisso’ senza riconoscere che gli effetti delle misure adottate dal governo Berlusconi sono l’aumento della precarieta’ e una nuova estensione del lavoro nero diventato, al tempo della crisi, una forma impropria e inaccettabile di ammortizzatore sociale.Predicare bene vuol dire razzolare bene. Se Tremonti vuol tonare al posto fisso  cominci ad assicurare un lavoro stabile ai precari della scuola e della pubblica amministrazione.

4 Risposte

  1. Leggo su La Stampa di oggi la sua risposta a Tremonti in cui chiededi regolarizzare i precari nel settore pubblico. Le vorrei ricordare anche la formazione professionale in Piemonte, dove in un’azienda come CSEA si sono dichiarati 80 esuberi su 302 lavoratori e lavoratrici. Non siamo ancora precari ma in cassa integrazione (senza aver ad oggi ricevuto un euro dalla cassa!).
    Le ricordo che il Comune di Torino è socio al 20% di CSEA e che noi dovremmo essere i formatori per la riqualificazione dei cassa integrati.
    Grazie per l’attenzione
    Maria Bellino

  2. Faccio anch’io parte dei 302 dipendenti CSEA che ha percepito lo stipendio con il contagoccie, mentre l’indiferenza degli enti, il Comune di Torino per primo (nonostante socio per il 20% del consorzio), è arrivata sempre puntuale, insieme all’attenzione scarsa e/o censurata dei media. Non capisco come la politica si possa permettere di gioccare così con la vita delle persone!!! Il vice sindaco parla di cassa integrazione per altri 2 anni…..ma questo che gioco é!!!
    Grazie per l’attenzione
    Sabina Kolici

  3. Che senso ha tagliare i fondi alla formazione professionale in un periodo di profonda crisi occupazionale come questo, contribuendo a causare crisi in un settore da sempre considerato strategico? Governo e opposizione ci devono delle risposte. Grazie.

  4. E’ un vero peccato che a suo tempo il ministro Damiano non abbia parificato l’assistenza anziani con tutte le altre nazioni europee massacrando cvosì le famiglie dei figli. Bastava copiare per riuscire. Occasione perduta come quella del conflitto di interessi.
    Mi interesserebbe conoscere le motivazioni dall’ex ministro, grazie

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